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mosto frasi di esempio
mosto
1. L'aria era ferma e faceva un caldo opprimente; il baglio odorava della puzza acre del mosto e di quella rancida delle vinacce, accatastate in un angolo, coperte da un nugolo di mosche e vespe
2. Gli uomini pestavano incessantemente con moto regolare; si muovevano in fila da una estremità all'altra della vasca come i giocattoli di metallo a cui si dà la corda, la camicia zuppa di sudore appicciccata alle spalle e al torace, coperta di schizzi di mosto simili a gocce di sangue - gamba su, piede giù, e poi di nuovo -, e agitavano braccia e testa per scacciare le vespe, le acchiappavano e le stritolavano nel pugno, poi le gettavano nella vasca; le vespe ancora ronzanti si mescolavano a quella poltiglia e diventavano mosto
3. [37]Isacco rispose ad Esaù: «Ecco, io l’ho costituito tuo padrone e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l’ho sostenuto con frumento e mosto; e per te che cosa mai potrò fare, figlio mio?»
4. [12]Dò a te anche il meglio dell’olio, del mosto e del frumento, le primizie cioè che essi offrono al Signore
5. [27]Il vostro prelievo vi sarà contato come il frumento preso dall’aia e come il mosto preso dal torchio
6. [30]Dirai loro: Dopo averne prelevato il meglio, quanto rimane sarà calcolato per i leviti come il prodotto dell’aia e come il prodotto del mosto
7. [13]Egli ti amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno, il frutto del tuo suolo, il tuo frumento, il tuo mosto, il tuo olio, i parti delle tue vacche, i nati del tuo gregge nella terra che ha giurato ai tuoi padri di donarti
8. [17]Non potrai mangiare nelle tue città la decima del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio, i primogeniti del tuo bestiame grosso e del tuo bestiame minuto, niente di ciò che hai promesso in voto, né le tue offerte spontanee, né il dono delle tue mani; [18]mangerai queste cose davanti al Signore tuo Dio nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto: tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo servo e la tua serva e il levita che dimora nelle tue città; gioirai davanti al Signore tuo Dio di ogni cosa a cui avrai messo mano
9. [23]Mangerai al cospetto del Signore tuo Dio, nel luogo che egli avrà scelto come sede del suo nome, la decima del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, i primogeniti del tuo bestiame grosso e minuto, perché tu impari a temere sempre il Signore tuo Dio
10. [4]Gli darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio e le primizie della tosatura delle tue pecore
11. [51]Mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto della tua terra, finché tu non sia distrutto; non ti lascerà né frumento, né mosto, né olio, né i parti delle tue vacche, né i nati del tuo gregge, finché non ti abbia fatto perire
12. [31]Non ascoltate Ezechia, poiché così dice il re di Assiria: Fate la pace con me, arrendetevi a me e ciascuno mangerà della propria vite e del proprio fico e berrà l’acqua della propria cisterna, [32]fino a che io non venga e vi porti in un paese come il vostro, un paese di grano e di mosto, una terra di pane e di vigne, una terra di ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete
13. [5]Appena l’ordine si diffuse, gli Israeliti offrirono in abbondanza le primizie del grano, del mosto, dell’olio, del miele e di tutti i prodotti dei campi
14. [28]Possedette magazzini per il raccolto del grano, del mosto e dell’olio, e anche stalle per ogni specie di bestiame e ovili per i greggi
15. Ma condoniamo loro, vi prego, questo debito! [11]Restituite ad essi oggi stesso i loro campi, le vigne, gli uliveti, le case e il prestito del denaro del grano, del mosto e dell’olio che avete richiesto loro»
16. [16]Non date ascolto ad Ezechia, perché così parla il re di Assiria: Fate la pace con noi e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti della sua vite e del suo fico e ognuno potrà bere l’acqua della sua cisterna, [17]finché io non venga e vi conduca in un paese simile al vostro, un paese di frumento e di mosto, un paese di pane e di vigne
17. [11]al vino e al mosto, che fanno perdere il senno
18. [13]Altri poi beffandoli dicevano: «Sono ubriachi di mosto dolce!»
19. Batté le mani e i suoi servitori presero dai carri pagnotte ancora fragranti, ciambelle con l’uva passa, crostate, paste sfoglie con il miele, panini farciti con uovo sbattuto, farina, mosto cotto e una quantità di altre leccornie
20. Afferrò una lunga stecca di legno che serviva per mescolare il mosto e l'affondò nel barilotto
21. è stato l’ultimo giorno della vendemmia, eravamo un po’ tutti ubriachi di vapori del mosto
22. Il sole cade a piombo sul budelletto nel quale mi ritrovo, sul mosto sfrigolante d’ogni possibile lerciume, tra i rifiuti accumulatisi per anni; qui, nel vicolo posteriore delle buone coscienze
23. Lo spaco a sua volta teneva la parte superiore di un grande termometro, di quelli che servivano a misurare la temperatura del mosto
24. Per le attività più impegnative, mietitura, vendemmia, raccolta delle olive, chiamava una squadra di braccianti che di solito si facevano pagare in natura, con grano, mosto, olio, «il meglio della Calabria», diceva lui con il brillio del vanto negli occhi
25. Camminando all’indietro e tenendole entrambe le mani, Edward la guidò oltre la grande scalinata nell’ingresso, passando davanti a ritratti e busti di antenati e arazzi sbiaditi che odoravano di mosto e di spezie
26. Inoltre, con lo stesso procedimento si prepara anche la zuppa di mosto cotto
27. 1 l di mosto cotto
28. Versate il mosto in un tegame e fatelo ridurre, su fiamma bassa, alla metà del suo volume iniziale
29. Mostarda di mosto cotto (mustata, musticuttì)
30. 5 l di mosto cotto
31. Sciogliete l’amido in poco mosto; mescolate tutto al resto del liquido e fate addensare su fuoco moderato
32. Pizzichintì (mostarda di mosto e fichi d’India)
33. 5 dl di mosto cotto
34. Miscelate il mosto con il succo di fichi d’India; poi, stemperate l’amido nel liquido ottenuto e versate tutto in un tegame
35. 2 l di mosto cotto cannella
36. Versate il mosto cotto in un tegame; aggiungete i chiodi di garofano polverizzati e un pizzico di cannella e ponete su fiamma moderata, mescolando spesso
37. Ha un odore per nulla attraente, tant'è che Apicio, il grande cuoco di epoca romana, consigliava di correggerlo con fumigazioni di alloro e cipresso, con miele e mosto fresco
38. Una valida alternativa era lo zucchero di canna, di provenienza orientale, i fichi bolliti, oppure il mosto cotto: lo si faceva bollire fino a fargli assumere l'aspetto di un grumo zuccherato, come accade ancora oggi in alcune cucine regionali
39. Aggiungete del formaggio fresco mescolato con miele, aceto e mosto cotto
40. Tornati alla fattoria, mentre Robert stappava le bottiglie, Marianne mi ha messo davanti una fetta di pane e mosto cotto e una tazza di latte freddo, con la scusa che era “ora di merenda” e che mi dovevo “tirar su”
41. La tazza, il pane, la compagnia fraterna di Robert e di Tijo, le espressioni di Marianne che citava Violette (“eh, bel fusto!”) sarebbero bastati a ricordarmi quei momenti della mia infanzia, ma il vero viaggio l’ho fatto sulla fetta di pane e mosto, quella marmellata di uva fragola inventata da Violette per il mio spuntino pomeridiano
42. Quel profumo di lampone un po’ ammuffito, quelle sfumature di rosso, di viola e di blu sul bianco del latte, il primo boccone fresco e spugnoso, la croccantezza laterale della crosta, la consistenza vellutata e appena granulosa del mosto cotto tra la lingua e il palato - niente a che vedere con una gelatina ma neanche più una marmellata -, l’invasione del ricordo grazie alla fusione istantanea di tutti questi elementi mi hanno subito ridato la certezza di essere stato quel boccone tanto da esserlo di nuovo! Ho finito la fetta di pane e la tazza rifiutando i bicchieri che Robert mi porgeva (Basta con quella roba, fatti un cicchetto)
43. Tijo ha esclamato: Ma allora è proprio vero che gli piace, il suo pane e mosto! Non lo mangiavi per far contenta Violette? Ti piaceva veramente? Certo, ho risposto, a voi no? Manco morto! Ed ecco illuminato sotto una luce nuova un intero capitolo gastronomico della mia infanzia
44. Mentre io credevo di godere di un trattamento di favore da parte di Manès e Violette (Guai a chi tocca il mosto cotto, è per il piccolo, che deve rimettersi in forze!), in realtà ero colui che permetteva di smaltire uno stock di marmellata aborrita
45. Finché oggi tutti mi hanno confessato che detestavano il mosto cotto di Violette, con il suo “odore di vomito” e il suo “retrogusto di polvere”
46. Ma a Violette, ho chiesto, a lei almeno piaceva il suo mosto?
47. «Sciagura nella palude di Mosto
48. La mattina scorsa, sulla riva della piccola palude di Mosto, a due chilometri da Fondo, è avvenuto un triste incidente
49. Ma ecco che si trovavano tra i piedi una sporta a cui non avevano fatto caso, dove c'erano il budino fatto con il mosto appena spremuto, un "bossilàn" o ciambella che a Gabriele sembrò grande come 'na roda 'd biciclètta, e un'altra specialità della pianura parmense portata apposta per Federico, ossia il "brugni suchéli" o susine rosse
50. Luoghi religiosamente protetti da piccoli produttori che fanno riposare per numerosi anni il mosto d’uva in decine di piccole botti